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Marco Dotti

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Insegna Professioni dell’editoria al Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione Professionale dei Media dell’Università di Pavia. Giornalista professionista, si occupa di etica delle nuove professioni e del digitale, con particolare attenzione alle questioni aperte dallo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (AI). Il suo ultimo libro è “Finis Europae. Welfare, neonazionalismo, corpi intermedi digitali” (Roma, 2017).

L’enigma e il mosaico: una nota

Tutto ciò che è solido si disperde nell’aria. Tutto ciò che è semplice cela il più oscuro inganno. Scrive Giorgio Colli, in...

Oltrepassare. Frontiere, transiti, confini

La speranza, osservava la scrittrice brasiliana Clarice Lispector, è un nervo teso che sostiene il cuore. Non delimita, ma connette. La speranza...

Vocazione e lavoro

Rileggendo Mario Miegge, Vocazione e lavoro, Claudiana, Torino 2010; edizione francese: Vocation et travail. Essai sur l’éthique puritaine, Labor et Fides, Ginevra 1989  Strana avventura, quella della parola “lavoro”....

Archeologia della macchina al lavoro

Robot al lavoro  Come chiamare un «operaio artificiale»? «Vorrei chiamarlo labor: così confessava Karel Čapek al fratello Josef. Labor? «Mi sembra – aggiungeva – un po’ troppo libresco». Allora suggerì...

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Pensare lo spirito e la sua dipendenza

«Mentre tutte le grandi filosofie si riconoscono dal loro sforzo di pensare lo spirito e la sua dipendenza – le idee e...

Capisco quanto son solo. Incontro con la solitudine.

«Loneliness come botherin’ round my houseLoleliness come botherin’Loleliness come botherin’Loneliness come botherin’ round my houseLoneliness» Janis Joplin

Luogo della desolazione o giardino di vita?

NOTE SPARSE SULLA SOLITUDINE A PARTIRE DALL’IMMAGINE BIBLICA DEL DESERTO La meditazione affidata a queste righe muove dall’esame della...

La solitudine: condanna o necessità

La canzone di un famoso cantante recitava: « stare in mezzo a tanta gente per stare solo un po’». Quante volte capita...

Dall’individuo all’individualismo della solitudine: genealogia di una costruzione discorsiva divenuta impostura

«Ma che c’è dunque di tanto pericoloso nel fatto che la gente parla e che i suoi discorsi proliferano indefinitamente?...