Dialogare. Mosaico di esperienze

Autore

Don Rolando Covi
Don Rolando Covi, prete della diocesi di Trento, dottore in teologia e docente di Teologia pastorale alla Facoltà Teologica del Triveneto. Si occupa di ricerca sulle forme di Chiesa a approfondendo gli ambiti dell'adulto, libertà religiosa, rapporto con l'istituzione, dialogo a partire dalla ricerca del veramente umano, secolarizzazione come opportunità e spiritualità dei giovani.

Gioiello e capolavoro dell’arte musiva è il pavimento della cattedrale di Otranto: la città, crocevia di bizantini e normanni, racchiude ancora intatto questo tesoro di arte, di fede, di storia. Il turista come il fedele è coinvolto nell’opera del monaco Pantaleone, che ha raccolto in una grande scena personaggi biblici, figure dell’astrologia (come i segni zodiacali), scene di condottieri reali e immaginari (Alessandro Magno e re Artù)1. Senza indagare lo sviluppo storico di alcune di queste rappresentazioni2, non si può negare come sacro e profano, storico e mitologico, fonti bibliche e culturali siano abilmente posti in dialogo, secondo un progetto preciso: rivelare a tutti coloro che accedono allo spazio sacro l’azione di Dio, che sceglie di incontrare l’umanità. Il mosaico, frutto di tante tessere, è espressione di un intreccio culturale unico, visivamente descritto dal maestoso albero che si sviluppa in ogni scena. Persino Cristo è raffigurato con una simbologia originale:

«Pantaleone raffigura un asino musicante con una lira, di cui i bestiari medievali esaltano la pazienza e la mitezza. Questo soggetto iconografico, che tanta fortuna conobbe nell’arte medievale, ricorda la mitica figura di Orfeo, il talentuoso suonatore che, con la sua cetra e una dolce melodia, riuscì ad incantare gli animali e ad ammansire anche le bestie più feroci. Il mito classico ricorda che al giovane cantore fu data la possibilità di scendere nel mondo degli inferi per riportare nel mondo dei vivi la sua amata Euridice. Nel mosaico, l’asino musicante è emblema di Cristo, la cui parola ha il suono di una dolce melodia capace di accarezzare i cuori di tutti, riportandoli in vita»3.

La capacità della chiesa idruntina di dialogare con la cultura dell’epoca è un indicatore interessante anche per il nostro tempo che vive, in maniera inedita rispetto al recente passato, un “mosaico religioso” compresente nello stesso territorio. Il Cristianesimo odierno ha smesso di essere una religione culturale e, se permane una ricerca del sacro, questa è vissuta dentro scelte libere e personali. Il punto non è semplicemente descrivere questa posizione, ma è capire come abitarla:

«il Cristianesimo può considerare e apprezzare la cultura moderna, secolare e non religiosa, come la situazione normale in cui compiere la missione? O deve continuare a ritenere questa situazione un grande pericolo e riunire tutte le forze per invertire il corso degli eventi? Può la Chiesa accettare i suoi limiti e trovarsi a suo agio in questa posizione? Oppure la sua missione universale ha come obiettivo ultimo la cristianizzazione di tutta la società?»4.

La riposta a queste domande sta nella contemplazione della vita umana: in essa risiede una dimensione mistica, una chiamata profonda alla vita autentica, che chiede di essere riconosciuta e accompagnata. Questa è la testimonianza dei Vangeli: Cristo si accosta alle persone con «incontri semplici, informali e piuttosto casuali, il cui effetto primario è la riattivazione di una fede elementare nella bontà dell’umano esistere»5. La Chiesa, che non ha più il monopolio culturale, ritrova la sua vocazione nel dialogare con tutte le esperienze umane: nell’incontro, offre e riceve quel Vangelo che è bussola per riconoscere il “veramente umano”6, fino a ritrovare nella fede un dono di umanità. Il mosaico, con le sue tessere, è simbolo di una capacità dialogica ancora tutta da riscoprire.

NOTE

  1. Arcidiocesi di Otranto, Mosaico cattedrale di Otranto, https://www.mosaicodiotranto.com/, (1.08.2024)
  2. G. Belisario, L’enigma del re. La figura di re Artù nel mosaico otrantino, «Apulia» giugno 2024, https://www.bpp.it/apulia/html/archivio/2004/II/art/R04II087.html, (1.08.2024)
  3. Arcidiocesi di Otranto, Mosaico cattedrale di Otranto. Simbologia. https://www.mosaicodiotranto.com/simbologia-del-mosaico/,  (1.08.2024)
  4. De Kesel, Cristiani in un mondo che non lo è più. La fede nella società moderna, LEV, Città del Vaticano 2023, 92
  5. A. Dal Pozzolo, Il legame sociale nella prospettiva del Regno, «Studia Patavina» 66 (2019) 216
  6. S. Currò, Giovani, Chiesa e comune umanità. Percorsi di teologia pratica sulla conversione pastorale, LDC, Torino 2021, 64
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