Basta un abbraccio
quando c’è qualcosa che non va,
basta alzare lo sguardo
e guardare fuori dalla finestra
notare i piccoli dettagli
le foglie che volteggiano nell’aria
e arrivano pian piano verso l’asfalto
osservare quelle che si sono già
adagiate su di esso;
gli spiragli di sole,
le macchine che passano,
la bambina mano nella mano col suo papà,
il gatto nero che oltrepassa la strada,
il superstizioso che decide di cambiare direzione,
la nuvola che arriva
annunciando una tempesta,
un’anziana che esce sul balcone
con in mano un bel libro
sui capelli i bigodini
nel suo prato c’è suo nipote
che sta sistemando una bici viola
viola come il guinzaglio di un cane
che sta correndo con una pallina in bocca.
Basta uscire dalla porta di casa
per scoprire qualcosa di nuovo,
seguire un qualsiasi sentiero
arrivare magari ad una stazione
e prendere il primo treno in arrivo
dirigersi con in petto la collana dell’avventura
e in viso gli occhiali del coraggio
nel cuore la curiosità,
basta camminare senza meta
per imparare fatti che a scuola non insegnano
per incontrare persone
che ti faranno capire se sei sulla via giusta
non basta molto
dell’acqua, qualche spicciolo, un profumo
se vuoi spargere di buon odore anche te stesso
per accompagnarti ancor meglio
sulla tua strada.
Apri gli occhi
troverai così le montagne che ti costeggiano,
le persone
qualcuna seduta, altre in piedi
zitti o chiacchieroni
annoiati, stanchi, sorridenti
qualcuno legge, altri stanno fissi sul telefono
e tu osservi, impari
apprendi dal prossimo
ciò che dentro di te ancora non è scritto
non è vissuto
ma impari anche dal tuo corpo
conosci le radici grazie alle tue smagliature,
conosci la terra grazie alla tua pelle,
le colline grazie a qualche brufolo che hai in viso,
le venature delle foglie grazie alle tue vene,
la foresta se hai gli occhi verdi
il cielo se hai gli occhi azzurri
il tronco degli alberi se hai gli occhi marroni.
Basta poco
basta muovere un piede
scendere dal treno
e lasciar che il tuo corpo si muova da solo
e decida qual è il viaggio più divertente da fare
più sciocco ma interessante.
Basta aver voglia di non aver voglia,
aver abbastanza voglia
di non diventare quello che
le persone che stanno ai piani alti
vogliono;
basta non buttarsi nel sottosuolo
e non aver paura di rimanere da solo
ma prendere coraggio
e amare “quel che sono”
con la compagnia del dolce suono
del nostro cuore.
Basta trovare la propria forza di volontà
per affrontare ogni difficoltà
per alzarsi dal letto e finire in un’altra città
anche se potrebbe essere semplicemente
una circostanza differente
uscire dalla zona sicura
partire esclusivamente nel presente
non proiettarsi sul futuro
sentirsi un vincente
solo perché hai rivolto la parola a qualcuno.
Basta poco
per sentirsi sollevati,
per sentirsi amati
e coccolati
basta poco;
non grandi somme
non grandi ville
non grandi piscine
è molto meglio ingrandire e accudire
il tuo cuore.
Caterina è così
spaventata dal presente,
dalle persone che la circondano,
dal cibo,
dalla morte,
dalle porte aperte
con dentro qualcosa che lei non sa
che non può controllare,
è spaventata dalle finestre
in cui gli altri la possono vedere a pezzi
perché ha gli occhi come un puzzle
ormai son da riunire
per farle udire la bellezza della vita.
Caterina si sente bene soltanto tra le righe
piange e ride
grida e abbraccia
dorme e scalpita
lei è
nessuno lo sa
ma vuole cambiare
e introdurre nella sua quotidianità
quello che non ha.
Caterina ha un gatto
e senz’altro
è il suo migliore amico
il suo compagno di viaggio
è grazie a lui che capisce la storia del “basta”
che prende la parola “basta”
non come un’interiezione
ma come un verbo
un “bastare”
un “bastarsi”
o meglio “bastare a se stessi”
con poco
con una goccia d’avorio
solo per costruire la giusta collana
per il suo cuore
per battezzare il suo amore.
Ci prova,
ci prova e cade
ma ci prova,
ci prova e chiude gli occhi per la paura
finché decide di provarci tutti i giorni
e poi arriva,
arriva quel briciolo di spensieratezza,
quella carezza data dal vento.
Lei ha davanti la finestra del mondo
e per fortuna adesso lo nota,
ora se si tocca
sente il solletico, il piacere
il dolore, il prurito
finalmente non c’è più nella sua testa
quel più infinito e meno infinito
si è messa in gioco
giocando
e basta.
Basta davvero una piccola risorsa
per superare montagne,
basta una canzone
per sognare in grande,
basta una passeggiata
per incontrare qualcuno di nuovo.
Basta non dire basta
quando c’è qualcosa di negativo
ma accettarlo e darsi alla creazione
di quelle cose nuove
che bisogna volere
nella propria vita.
Caterina ora è infinita
nel senso che solo adesso
ha imparato il gioco da tavolo
che si inizia fin da quando si è bambini
e che è una bella sfida,
quella della vita.