Attraverso uno schiaffo credi di narrarmi la conoscenza,
in realtà penso solo
che la violenza possa far entrare concetti nel cervello.
La guancia è rossa ed infuocata
ma io non dovevo metter in disordine
e lasciarlo lì tutto il dì.
Sei arrabbiato e mi hai punito,
dunque dovrò fare anch’io così,
con la mia metà,
come futuro marito?
Cosa pensi d’insegnarmi facendomi scrivere mille volte la stessa frase,
mi rimarrà solo più in testa
e magari lo farò nuovamente
e mi scorderò ciò che era giusto.
Forse son cresciuto male ed io una cosa esatta non la farò mai,
insomma, a scuola mi mandano fuori dalla porta
a casa mi fanno saltare la cena
e mi proibiscono di vedere i miei amichetti,
dunque son io,
a sbagliar qualsiasi cosa che faccio.
Eppure ho incontrato una maestra che mi prende da parte,
lontano dai compagni
che sennò dopo mi prendono in giro
ed un piantino finisco per farlo.
Lei mi prende per mano,
andiamo a sederci in un angolo
e mi parla;
buffo vero?
La mia guancia rimane rosa pesca,
i capelli son tutti attaccati alla testa
che stranezza è questa!
Non alza nemmeno il tono della voce,
quindi non tremo ad ogni parola che mi dice
che con papà mi vengono le vertigini
ed il mondo finisce per girare attorno a me
e non capisco più nemmeno le sue parolacce.
Lei mi indica coll’unghia smaltata di fuxia ciò che ho sbagliato
e mi consiglia come rimediare,
niente frasi da copiare
o cene da saltare.
Lei mi piace molto
perché mi insegna un po’ come si deve stare al mondo,
non capisco perché papà mi schiaffeggia,
siccome anch’io ho provato un giorno,
a punire il mio compagno,
insomma mi aveva rubato la penna
ma lei,
beh lei mi ha detto che è sbagliatissimo.
“Ma come!”
mi son detto dentro di me
“Anche lei ora mi dice le bugie?
Il mio papà me l’ha insegnato
e me l’ha pure dimostrato!”
I suoi occhi si son riempiti di lacrimoni
e come al solito,
mi ha preso per mano
e mi ha accompagnato all’angolo
pronta a parlare e a non urlare.
Ho chiesto scusa al mio compagno
ed ora siamo tanto amici
e ci vediamo, ogni mercoledì.
Son cresciuto
e mi dicono che dovrei essere più maturo,
alle ragazze non vado bene siccome son troppo basso
ed io alzo il dito medio a chiunque incontro
tanto è sempre nulla di buono
me ne son ben accorto!
Alle verifiche prendo sempre quattro
i professori mi vomitano contro
parole poco carine da sentirsi dire.
“Non farai nulla nella vita se non studi!
Sei un asino
prendi carta e penna
e consegna qualcosa d’intelligente
che sennò l’anno lo perdi
e ti avremo ancora qui”
Io però non piango mai,
papà mi ha detto che è da deboli esternare le proprie emozioni
e non voglio deluderlo.
L’altro giorno ero al supermercato
a comprarmi una birra
e l’ho incontrata,
ho incontrato la mia maestra delle elementari
e son corso a salutarla.
Lei però non mi ha risposto,
ha guardato prima la birra,
poi le nocche insanguinate
ed infine l’occhio gonfio viola
poi,
poi lei mi ha preso per mano,
ha pagato la mia bevanda
e siamo andati al primo angolo della strada.
Mi son guardato allo specchio stamattina
e per rendermi conto che fossi io ci ho messo un bel po’.
Ora diventerò un collega di Ambra,
la maestra che mi ha spiegato,
con tanta delicatezza e tanta pazienza
come devo comportarmi col mondo,
mi ha fatto capire che il tempo non è mai troppo poco
per migliorare
e che la vita
è da amare.
Ora divento un suo collega,
sono un professore d’italiano
materia in cui ero meno bravo.
-Biancaneve
Queste parole ci coprono come se fossero le nostre vesti. Bellissimo articolo❤️
Ho amato ogni singola parola, dalla prima all’ultima;Biancaneve sei poesia????
jess non smettere di scrivere mai mai mai