Perché ha voluto descrivere con tanta precisione i sentimenti di umiliazione di fronte alla decadenza delle condizioni di vita, dei corpi e delle anime?
In nessun’altra situazione come nella decadenza, quando sentiamo che le sicurezze si sgretolano, si possono cogliere i moti essenziali dell’animo umano. E descrivere le anime mediante i corpi e le vicende che ci accadono è una delle forme di scrittura che ho amato di più.
Di tutte le sue opere Umiliati e offesi è stata quella che ha ricevuto minore attenzione…
Gli umili attraggono meno degli eroi. L’umiliazione è una condizione particolare: tendiamo ad evitarla ma ci consente di sentire di noi parti che ci fanno arrivare meglio a noi stessi. Il dolore distilla esperienze e sensibilità uniche che vorremmo certamente evitare, ma che ci fanno scoprire aspetti importanti della vita e di noi.
Ha dedicato anche in questo caso molta cura a scavare la psicologia dei personaggi…
Mi fanno sempre questa osservazione. Non ne capisco il senso e la ragione. Cos’altro dovrebbe significare scrivere? Se non cogliere le più sottili sfumature dell’essere e cerca di tradurle in parole? Delineare il profilo e scandagliare le anime, ecco, questo è scrivere.
E gli sfondi?
Sono sfondi. I luoghi dell’umiliazione che hanno la stessa fisionomia di chi li abita. Ambienti di speranze disilluse. Dove però l’umano emerge nella sua complessa architettura e i sentimenti si fanno più veri, le emozioni si amplificano. Nessun personaggio deve essere descritto distrattamente, in modo che di ognuno si possano conoscere le sensazioni più intime e comprendere il modo di agire.
L’umiliazione si fa strada, comunque, nelle relazioni?
La relazione è il tema principale, sempre. Narrare è la descrizione delle storie dei personaggi, perennemente soggiogati da qualcosa di più forte di loro e a cui non riescono a ribellarsi, umiliati e offesi dagli avvenimenti della vita e da persone in grado di ferirli nei sentimenti e nell’orgoglio.
Eppure, i suoi personaggi sono innamorati della vita e del mondo…
Estranei nel mondo per amore del mondo, irreali per passione della realtà, i miei personaggi sembrano dapprima semplici. Non hanno una direzione precisa, non hanno una mèta visibile: come ciechi o come ubriachi barcollano per il mondo, questi uomini pur adulti… Sono sempre spauriti e intimiditi, si sentono sempre umiliati e offesi…