Jorge Luis Borges, Finzioni 1941, Adelphi, Milano 2015

Autore

Ugo Morelli
Ugo Morelli, psicologo, studioso di scienze cognitive e scrittore, oggi insegna Scienze Cognitive applicate al paesaggio e alla vivibilità al DIARC, Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli; è Direttore Scientifico del Corso Executive di alta formazione, Modelli di Business per la Sostenibilità Ambientale, presso CUOA Business School, Altavilla Vicentina. Già professore presso le Università degli Studi di Venezia e di Bergamo, è autore di un ampio numero di pubblicazioni, tra le quali: Mente e Bellezza. Arte, creatività e innovazione, Allemandi & C, Torino 2010; Mente e paesaggio. Una teoria della vivibilità, Bollati Boringhieri, Torino 2011; Il conflitto generativo, Città Nuova, Roma 2013; Paesaggio lingua madre, Erickson, Trento 2014; Noi, infanti planetari, Meltemi, Milano 2017; Eppur si crea. Creatività, bellezza, vivibilità, Città Nuova, Roma 2018; Noi siamo un dialogo, Città Nuova Editrice, Roma 2020; I paesaggi della nostra vita, Silvana Editoriale, Milano 2020. Collabora stabilmente con Animazione Sociale, Persone & Conoscenza, Sviluppo & Organizzazione, doppiozero, i dorsi del Corriere della Sera del Trentino, dell’Alto Adige, del Veneto e di Bologna, e con Il Mattino di Napoli.

Il libro, il labirinto e la vita sono in realtà la stessa opera: il racconto “Il giardino dei sentieri che si biforcano” , il più noto racconto del libro, un capolavoro irriducibile di finzioni, ne è la prova più evidente.

Simulazioni incontenibili e inestricabili fino alla vertigine non lasciano tregua e mettono in dubbio la propria capacità di pensare.

Un’opera letteraria che cerca di descrivere tutti i possibili risultati di un evento, ognuno dei quali conduce a un’ulteriore moltiplicazione di conseguenze, in una continua “ramificazione” dei possibili futuri, rompe il confine tra il “come se” e  il “proprio così”.

Non si tratta quindi di un labirinto “fisico”, ma di un labirinto temporale, un labirinto di simboli.

Quel confine si può rompere senza trarne conseguenze gravi sul piano psichico?

Pare di sì a patto che si sia capaci di ampliare ulteriormente il cerchio magico che contiene le molteplici interpretazioni delle molteplici versioni della realtà e contemporaneamente la mente dell’interprete con tutte le sue estensioni.

Sapendo che ogni versione e interpretazione appare considerandola e scompare quando si smette di farlo, scomparendo allo stesso tempo il soggetto nello stesso vortice della realtà osservata.

Esistono linee temporali in cui esistiamo e non esistiamo allo stesso tempo, perché anche il tempo cambia in base alla nostra presenza o assenza.

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