asd

Annegata nel mondo

Autore

Rosso
rosso fuoco.
Persiste questo suono di silenzio
di tacchi a spillo troppo alti e sull’orlo di rompersi
di voci silenziate
poiché mai ascoltate.
Rosso
Dafne è sdraiata in mezzo alla strada
con i capelli ricci e morbidi sporchi,
con le sue dita lunghe e snelle
spezzate,
con gli occhi serrati come scuri.
Rosso
da lontano si vede solo una pozza di sangue
in cui lei è immersa
e non si capisce se ha solo bisogno di una carezza
per rimettersi in sesto
oppure di una lunga permanenza
in un ospedale
ma dunque dico io
perché nessuno la porta via, d’urgenza!
Dafne mischia il suo sangue
alle lacrime
è bella e fragile
di una bellezza terrorizzante
ed è per questo che rende la scena
più eccitante.
Osservo il tutto dalla cima del mondo
vedo delle figure alte e nere passare
ma mai osservare il rosso,
non cade neanche un occhio
al massimo è urtata da qualche piede
pronto a calpestare quel che li conviene.
Dafne urla
ma nessuno la può sentire
allunga braccia, gambe e collo
eppure neanche una figura 
decide di entrare nel suo rosso.
Passano giorni
inizia a formarsi un lago
da cui fuoriesce solo il suo dolce viso raffinato
probabilmente mai amato
e come ora sappiamo
poco osservato.
“Il lago dall’acqua rossastra”
viene ormai chiamato
ma nessuno nota la ragazza
neanche il bagnino
che in tasca ha una cravatta
per sentirsi più elegante
evadere da quelle spiagge
ma alla fine tutto ciò che pensa è irrilevante
con la sua cravatta lui
può solo legarsi alla sedia.
Una foto mossa
la protagonista? Immobile,
impensabile
lasciare il mondo così instabile
sacrificare respiri
per mantenere ben vivo il proprio.
Dafne non utilizza le parole
bensì le sue lacrime
per farsi ascoltare, aiutare
lei decide di scatenare una tormenta
che porta con sé persino la montagna,
organizza una festa di detriti,
scarica il fango 
che le hanno lasciato in viso tutte quelle scarpe
e lo riporta direttamente alle case
dove le figure nere abitano.
Dafne fa accadere una tempesta
per cercare di avere una piccola siesta
ma tanto ancora nessuno se ne interessa
di lei
continua ad affondare
a sentir massi arrivare sul suo capo
ma a nessuno interessa
se lei si fa male
se continua a vomitare sangue
rosso, denso.
Dopo anni si è avvicinato al suo lago 
un uccello di fuoco
l’ha presa e posata sulle sue ali
pronto a ripulirla dalle ceneri di parole,
sassi, coltelli, proiettili, pugni…
a far nascere dentro lei del fuoco
da saper domare
ma non per farci tutti ammazzare
bensì per farci di nuovo innamorare
di ciò che ci circonda,
per farci ricordare
che anche in un lago rossastro
c’è un qualcuno che cerca in questo mondo 
un incastro.

Articolo precedenteSemplice: sono schiavi
Articolo successivoL’utopia degli ultimi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

Le culture sono un insieme di pezze

«Le culture sono un insieme di pezze, cocci e stracci». Così il celebre antropologo statunitense Clyde Klukhohn scriveva nel suo bellissimo Mirror...

Un mosaicista di nome William

Nel 1638, il rabbino di Venezia Simone Luzzatto scrisse che “ogni ebreo è un mosaico di elementi diversi”. La sua osservazione era...

La visione d’insieme

Quando, adolescente, sono entrato per la prima volta nella Basilica di Aquileia, non esistevano ancora né il turismo di massa, né il...

La realtà, coacervo di frammenti o mirabile mosaico?

SULLA DIALETTICA COME VISIONE SPIRITUALE DI ATTRAVERSAMENTO Sembra che oggi l’uomo si trovi esistenzialmente di fronte ad un bivio...

Mosaico scombinato

Fu per caso che Masada decise di cominciare a scrivere su piccoli foglietti i ricordi che non voleva avere. Era oppresso dalla...