Cosa vuol dire nostalgia ce lo insegna Ulisse nell’Odissea. A cui mancava Itaca, casa sua, a cui desiderava tanto ritornare.
Nostalgia come forza creatrice. Recupero della pienezza del tempo. Sentimento che dà conforto. Senso di continuità. Ricordo di radici. Forza per andare avanti.
“Ho parlato della nostalgia non come di una patologia, ma come una facoltà dell’animo umano che richiama il cuore: la nostalgia è un tornare al cuore” – Marcello Veneziani.
E anche io torno al cuore ed ho nostalgia. Di quando chiedevo lo zucchero ai vicini. Di quando correvo per le strade, o giocavo direttamente in mezzo, alle strade. Di quando la nonna mi sbatteva l’uovo. Per merenda. Perché dovevo crescere. Ho nostalgia di quando i problemi erano relativi a che nome dare alle bambole o quale colore scegliere per disegnare. E di quando correvo in bicicletta. Ho nostalgia anche di quando si tornava a casa da scuola, tutti insieme, tutti in fila. E di quando l’estate si partiva per la montagna. Ho nostalgia dei momenti in cui sognavo il mio futuro. Di quando stavo sola tra i miei pensieri e di quando facevo i compiti.
Ma ho anche fortuna di ricordare questi momenti della mia infanzia e di conservarli come un tesoro personale ed inestimabile.
Di tutto quello che è stato abbiamo nostalgia: nel bene e nel male. Ricordi di persone, luoghi e profumi che ci permettono di essere chi siamo. Che storia la nostalgia.