La realtà stessa è un continuo collasso della ragione. Ci concentriamo sulle azioni eclatanti, sui delitti più gravi (“I vaccini sono lo strumento delle multinazionali e del potere per renderci schiavi”)ma il tessuto dell’irragionevole si compone maglia dopo maglia e diventa una camicia di forza.
Se non altro assumendo come assioma l’osservazione precedente non dobbiamo più temere che il sole tramonti e scenda il buio. Il signore della notte, che possiamo chiamare Caos o in mille altri modi (Male, Orrore, Ingiustizia, Violenza…)è già tra noi.
Si pensi alla sintesi del dibattito mondiale sulle emissioni che stanno uccidendo il pianeta. Metà pianeta (emergente) dice all’altra metà, in crisi economica e spirituale: voi avete inquinato per secoli e siete diventati ricchi e potenti, noi abbiamo appena cominciato e dovremmo smettere per tornare pezzenti come prima? Abbiamo diritto anche noi di uccidere il pianeta dove viviamo.
La verità ha molto a che fare con la ragione. Riuscire a dire almeno le verità che ci riguardano. Per esempio riscrivendo i Testi che dovrebbero guidarci: “La Repubblica italiana è nata dal Fascismo e dal pensiero totalitario”. Se c’è qualcosa che unisce partiti, leader e grandi masse italiane questo qualcosa è il Trasformismo. Mussolini e Togliatti, per fare due nomi, maestri di trasformismo. Non cambiare (mai, niente) ma trasformarsi, addirittura in democratici. Una strana variante della democrazia: il consociativismo. La democrazia e il pensiero liberale (o addirittura libertario) sono completamente estranei al pensiero corrente, sin dai primi giorni della Repubblica. I seguaci del ragionar razionale sono stati minoranza insignificante e ora sono quasi estinti.
Ma cos’è la Ragione? La sede del Ragionevole? Del razionale? La storia (la descrizione della realtà) dice che la Ragione è del più forte, non ci fornisce altri criteri. Il potere non può fare altro che espandersi, se si contrae o non ha più ambizioni verrà cancellato da chi avrà accumulato l’energia necessaria per espandersi.
La democrazia non è una stella fissa, ma variabile. La parola pronunciata da un ateniese di duemila e cinquecento anni fa non ha lo stesso significato che gli attribuiamo noi. Si tratta di un’autodefinizione. Qualunque sia l’area geografica interessata (l’Occidente, o meglio la parte nord-occidentale del mondo) e qualunque sia l’area semantica che attribuiamo alla parola, il concetto appare quanto mai fragile dall’ultimo dopoguerra. Possiamo adottare come esempio di questa crisi l’assalto a Capitol Hill. L’Italia è invece la rappresentazione integrale di questa crisi: la più fragile democrazia del mondo occidentale, al momento (giustamente) commissariata da Bruxelles è ormai pura apparenza burocratica. La grande struttura statuale parassitaria non mollerà. Il vero partito di maggioranza relativa in Italia è occulto (ma determinante): è quello degli evasori fiscali.
Non è desolante che un grande conflitto sociale avvenga contro un vaccino? Sventolando bandiere naturiste da scuola elementare e da mediocre pubblicità? L’oscuramento della ragione genera rivoluzioni? Farò un esempio che ho vissuto. Da qualche anno mi sono trasferito in un paesino, di quelli medievali in cima alla collina. Per snellire la circolazione di auto nel minuscolo centro storico un sindaco invertì il senso di marcia del corso principale. Chi doveva andare dall’altra parte del paese doveva fare la circonvallazione, allungando di una cinquantina di metri. Iniziarono le rivolte vere e proprie: cortei continui di automobili strombazzanti e moto. Il popolo si è ribellato. Volevano tutti andare in centro entrando dalla parte da cui provengono più spesso. Mai vista dal dopoguerra una rivolta del genere. Elezioni: il sindaco viene cacciato, la nuova amministrazione di destra inverte di nuovo il traffico come primo (e unico) provvedimento. Ora si capisce meglio il motivo: la coppia in auto entra nel corso, rallenta leggermente, e la signora fa il bancomat senza scendere dalla macchina. Fatto il bancomat una sosta in farmacia (cinquanta metri più avanti) e nel bel negozio delle verduraie (settanta): naturalmente parcheggiando davanti ai negozi. Certo, la strada è stretta, i pedoni devono schiacciarsi contro il muro per lasciare il passo alle rombanti automobili. Chi cammina deve togliersi dalle balle. È così in mezza Italia, in tutti i meravigliosi borghi dell’Italia centrale, dalle Marche (dove sono) all’Umbria. Via i pedoni e gli scemi camminanti! Oggi sono queste le rivoluzioni che si aggirano (non solo) in Europa. Un affare da imbecilli.
Del comunismo non si parla più, essendo estinto da tempo. Chi è stato comunista ne parla come di una malattia: ho preso il Covid ma sono guarito del tutto. Non c’è niente di più banale di quello che sto scrivendo, roba novecentesca. Ma la Cina cos’è? Sub specie tirannica, si dirà, ma esiste, e come! Molto più di noi, pedina insignificante.
Il dialogo USA-Cina non mi dispiace. Dopo tanti anni da qualche tempo mi capita di ripensare alle armi nucleari. Sono lì, silenti, innumerevoli e potentissime. Cosa pensa la Ragione delle armi nucleari? La guerra nucleare è senz’altro l’oscuramento della Ragione, il suo esatto opposto, eppure è anche uno psichedelico strumento di pace. L’antico adagio: se vuoi la pace prepara la guerra. Oggi alla parola guerra si associa la parola locale. Come se non potesse esistere altro. I nostri rifiuti, i nostri consumi, il disboscamento sistematico, la dilapidazione dissennata di acqua, stanno uccidendo la terra. Ma potremmo liberarcene anche prima, volendo. Quelli della mia generazione hanno marciato per anni contro lo spettro della guerra nucleare, che ossessionava anche quelli che non marciavano per le strade. Un referendum ha bocciato il nucleare in Italia anche come forma energetica. Ma il nucleare è sempre lì, è insieme la nostra pace e la nostra paura più profonda. Nelle cantine di ogni Potenza è in attesa da decenni la più micidiale arma di distruzione di massa mai immaginata in tutta la storia dell’uomo. Può il mondo essere nello stesso tempo Ragionevole e Irragionevole? Scriveva il giovane Nietzsche in Nascita della tragedia: “Tutto ciò che esiste è giusto e ingiusto, e in entrambi i casi ugualmente giustificato”.