Prof. Kahneman, quanto rumore, è il caso di dirlo, precede l’uscita del suo libro, scritto con Sibony e Sunstein, in italiano e ha fatto seguito all’edizione inglese!
Eh! Sì. Del resto, basta osservare come decidiamo e quanta incertezza c’è in ogni scelta per riconoscere che spesso il rumore prevale.
Ad esempio?
Due medici che danno due diagnosi diverse allo stesso paziente sulla base degli stessi esami. O due giudici che assegnano pene diverse a colpevoli dello stesso reato. O, addirittura, lo stesso manager che prende una decisione diversa a seconda del momento della giornata. Non dovrebbe accadere, invece l’esperienza insegna che sono decine gli ambiti in cui le decisioni dovrebbero essere dettate da criteri oggettivi, ma in cui alla fine la realtà è ben diversa dalla teoria. E la colpa è del rumore.
Come ci siete arrivati?
Dopo il mio bestseller mondiale Pensieri lenti, pensieri veloci, ho studiato per anni con Olivier Sibony e Cass R. Sunstein questo difetto del funzionamento mentale e in questo libro dimostriamo come ovunque si eserciti il giudizio umano – nella sanità pubblica come nelle aule di giustizia, nei processi aziendali come nelle decisioni quotidiane di tutti noi – lì si trovi il rumore, a sviare il ragionamento e causare errori.
Un fenomeno diffuso?
Una ricerca accurata e un libro ricchissimo di idee svelano un fenomeno onnipresente ma finora largamente ignorato e consentono di riconoscere e controllare l’influenza che il rumore esercita su tutte le decisioni, previsioni e valutazioni.