Stiamo vivendo una crisi inedita, tanto nella sua durezza quanto nei suoi effetti. Non possiamo chiudere gli occhi perché questa emergenza ha già cambiato le nostre abitudini tanto che tutti concordano nel dire che nulla, dopo, sarà più come prima. Ci cantava De Andrè che dal “letame nascono i fior” e, quindi, è proprio in momenti come questi che occorre piantare i semi del cambiamento. Ciò che saremo dopo dipenderà da noi, da ciò che faremo per realizzare ciò che dobbiamo, per prima cosa, sforzarci di immaginare. È la differenza tra chi aspetta lo scorrere del calendario, travolto dagli avvenimenti, e chi invece mette un cerchietto rosso intorno a una data che, dentro quel confine di inchiostro, diventerà la data. Un nuovo inizio che si differenzia negli esiti, nei progetti, nelle condivisioni e nei sogni dalla semplice ripartenza che, invece, mantiene fisse meta e rotta, aggiungendoci semplicemente più tempo. Tempo sprecato. Nel 1958 Italo Calvino, immaginando di spiegare il significato della Resistenza a una bambina che allora non c’era, scrisse una bellissima poesia intitolata Oltre il Ponte. Ecco, Passion&Lavoro nasce un po’ da questo spirito, dal bisogno di unirsi gli uni agli altri, in una comunione di valori, per condividere lo sforzo di intravvedere l’altra riva, il sudore nel costruire il ponte, il passo spedito e determinato di affrontarne l’attraversamento per andare oltre questa situazione di emergenza sanitaria e umana. Un esercizio di partecipazione collettiva che necessita di un fronte allargato a chi, pur su campi diversi, condivide un orizzonte di innovazione sociale, dell’economia e del lavoro, non ideologica, fondata su valori radicati, e praticati, e su una pluralità di visioni che arricchiscono il caleidoscopio del domani. Sarà la piazza in cui possono incontrarsi punti di vista differenti, capaci di ascoltarsi, di scambiarsi opinioni e di assumere le reciproche contraddizioni, consapevoli che la verità non è data ma è il frutto di una ricerca continua e collaborativa. Ecco come me la immagino: un luogo di condivisione umana che sprigioni quel calore necessario a “spannare” il vetro delle finestre liberando una vista comune su nuove mete da raggiungere insieme. Un cammino che faremo insieme con gli amici che da tempo ruotano intorno alla Fim Cisl e che ne sono diventati punti di riferimento. Persone ricche di quella conoscenza generosa che attende di essere messa a disposizione di tutti per diventare patrimonio collettivo che promuove la crescita umana.
Passione&Lavoro nasce oggi, nella festa del Primo Maggio, una data fortemente simbolica. Da oggi, con cadenza mensile, vuole rappresentare uno spazio di dibattito libero dove opporre alla mire divisive della banalità del teorema populista la forza dirompente della sintesi della complessità popolare, capace di generare un linguaggio nuovo che possa diventare pensiero. Un progetto troppo alto? Certamente no per chi ha l’ambizione di contribuire a spingere il Paese sulla via giusta, elaborando un’idea nuova di lavoro e società, oggi più urgente che mai.
Don Lorenzo Milani si chiedeva “a che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca”. Un richiamo alla partecipazione civile e all’impegno civico. Una sfida per tutti coloro che ricoprono ruoli di responsabilità, a qualunque livello, a fuggire il lamento e la rassegnazione, mettendosi a guida del cambiamento. In queste pagine, quindi, accompagneremo tutti coloro che vorranno farsi prendere per mano lungo un sentiero fatto di bellezza, cultura, letteratura, arte, economia, lavoro, filosofia, formazione, psicologia, per approdare, insieme, alla realizzazione di una nuova comunità di persone capaci di avere cura le une delle altre nella quotidianità e nel lavoro, riscoprendo la forza delle relazioni umane. Organizzando, ogni giorno, la speranza.
Chissà com’è ma mi viene in mente Azimut. Siccome ho contribuito a quel progetto, ritengo di condividere anche questo. Quindi: FORZA RAGAZZI!